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Chiacchierata in verde


Land Art per sperimentare un rapporto con la natura completamente da ridefinire e da ricostruire


Mya Lurgo è un’artista che opera con la luce e con la natura. È sempre stata affascinata dalla Land Art, ma ha cominciato a dedicarcisi con anima e corpo soltanto da quando si è trasferita ad Aranno. Una grande casa con muri di legno e finestre che riflettono il cielo, opera d’arte lei stessa, offre un tetto a Mya, alla sua famiglia e ai loro due cani, mentre il bosco è diventato parte del suo atelier. La casa è anche una residenza per artisti che creano in quel luogo. La vita in mezzo alla natura, la grandiosità delle montagne, la consapevolezza di un paesaggio che cambia le hanno permesso di accogliere delle visioni che in città dimoravano unicamente sulla carta. La natura, standoci immersa, si è manifestata, mostrandole delle possibilità creative.

Mya, assieme al marito Omar Antonelli e alla storica dell’arte Alessia Ballabio, ha dato il via all’associazione Aranno Land Art.
Con la collaborazione di artisti internazionali, selezionati tramite bando di concorso, hanno creato il primo tragitto d’arte VITART_PARCOURS 1. Il percorso offre delle installazioni e delle piccole oasi di rilassamento dove fermarsi: i cosiddetti green point, per esempio Annidarsi, un nido composto da liane, corteccia e un tronco dorato oppure una casa del libro e gioco per bambini o ancora Cacoon, una tenda sospesa. “Durante il lockdown dell’anno scorso, molta gente ha vissuto un ritorno alla natura: veniva nel bosco apposta per respirare. Si sedeva lì, in mezzo al nido, e respirava senza fare null’altro.
Abbiamo dato per scontato molte cose che ora sappiamo di nuovo apprezzare” spiega Mya. Il percorso parte dalla zona del compostaggio di Aranno, attraversa una parte di terreno della famiglia Lurgo-Antonelli, scende a Palazzo e arriva al nucleo storico di Aranno, dove si collega con l’ormai conosciuto Sentiero delle meraviglie.
Il loro sogno è quello di creare nell’intera regione una mostra en plein air che si diramerebbe in 15 sentieri, atti a unire Alto, Medio e Basso Malcantone; questi potrebbero essere delle vie alternative a piedi e un incentivo a lasciare a casa l’auto di tanto in tanto.

Il lavoro, quando si crea in natura con ciò che essa offre, è parecchio, spiega. Prima di cominciare a creare, c’è una importante fase di pulizia dalla quale non ci si può sottrarre. “C’erano tanti rifiuti qui intorno e, prima di creare, bisogna riorganizzare lo spazio, renderlo ricettivo. Pulendo fuori, pulisci anche dentro, aprendoti alla visione. “Qui, per esempio, intravedo un’ala, non so ancora bene come ci lavorerò” dice sorridente. Aggiunge che quelle aree, nuovamente risanate e prese a cuore, attirano rispetto perché, di fatto, a tutti piace entrare in un luogo bello.

Mya organizza corsi per adulti di tipo artistico-spirituale e corsi per bambini. Con loro il lavoro è di tipo creativo ed esplorativo. “Anche con i più piccoli parto sempre dalla pulizia del posto dove in seguito si creerà qualcosa. Poi si va a cercare il proprio centro: ci si sofferma dove finisce il respiro e si guarda cosa si vede. I bambini vedono sempre qualcosa, gli adulti fanno più fatica. Poi accade la magia, non si sa né come né quando, ma a un certo punto accade”.

Articolo di Tina Biasci per eambiente.ch


La Land art è una corrente d’arte contemporanea sviluppatasi sul finire degli anni Sessanta del Novecento negli Stati Uniti. Si caratterizza per gli interventi diretti sul paesaggio con lavori concepiti per luoghi specifici che mettono in discussione i mezzi convenzionali della creazione artistica e i tradizionali spazi espositivi.